Fuori il sole inizia a lamentarsi e gli adulti già hanno iniziato a lavorare. La radio mi sveglia e comincia a parlare di politica e guerre: prontamente cambio stazione. "... alto, occhi marroni, sulla ventina, pelato. Se lo vedete cont..." cambio stazione. Possibile che non si trovi della musica?
Continuo a cercare qualche canzone che valga la pena ascoltare, ma invano, decido allora di spegnere la radio e andare in cucina a fare colazione.
Mentre scendo le scale ripenso per un attimo all'uomo descritto alla radio, mi chiedo chi possa essere e cosa abbia fatto per finire ricercato; con questi pensieri arrivo in cucina dove mia madre ha preparato la colazione noto la strana quiete di casa mia e mi domando dove possano essere mamma e papà che a quest‘ora, solitamente, si trovano già a tavola ad aspettarmi. Noto anche l‘insolito silenzio in cui è avvolta la casa che inizia ad innervosirmi e intimorirmi:
Dove sono i miei genitori? Perché la casa improvvisamente sembra come svuotata?
Ma mentre mi pongo queste domande sento d‘un tratto un rumore di vetri rotti provenire dal salotto e una voce maschile imprecare, inizialmente penso a mio padre. No, quella non è la sua voce, è troppo grottesca, troppo cattiva. Lo sento avvicinarsi e, terrorizzata, corro a nascondermi dietro uno sportello della cucina sempre vuoto che mi richiudo dietro lasciando solo uno spiraglio aperto. Sento la porta che divide salotto e cucina aprirsi e intravedo un uomo è identico alla descrizione trasmessa in radio, in mano tiene un oggetto di metallo sporco di un inquietante rosso: un coltello, probabilmente. Va al lavandino e si bagna una ferita alla mano causata probabilmente dai vetri di prima, fa per andarsene quando nota qualcosa che lo fa girare di scatto nella mia direzione, lento, pericoloso, mi ha visto e sta venendo a prendermi, come probabilmente ha già fatto con mia madre e mio padre.
Perché non ho capito prima che qualcosa non andava? Perché non ho chiamato la polizia prima che fosse troppo tardi?
Eccolo, è davanti allo sportello, lo sta aprendo e io ho paura.
Rosaria